Napoli. Antonio è un operaio cinquantenne impiegato in una piccola azienda meccanica; serio sul lavoro come nella vita coniugale, è sposato, con un figlio ventenne. Ha però un carattere alquanto impulsivo e intollerante alle ingiustizie.

In un momento di difficoltà economica Antonio è stato aiutato a sostenere alcune spese. Ben presto si è creato, tra lui e i membri della Conferenza, un rapporto di amicizia, esteso a tutta la famiglia, che è andato oltre il momentaneo bisogno di assistenza.

Cominciano le difficoltà in azienda ed è tra i primi ad essere posto, prima in cassa integrazione e successivamente, ad essere licenziato. E’ giovane per non dover più lavorare e già avanti negli anni per un nuovo lavoro che non riesce a trovare.

Cade in una depressione profonda.

Nello stesso periodo viene posta all’attenzione dell’ Associazione la situazione di una signora, con un contesto familiare ed economico molto precario, ammalata di tumore, che necessita di chemioterapia per un lungo periodo e di un accompagnatore con auto.

Si decide di aiutarla mettendole a disposizione qualcuno che possa accompagnarla. Antonio viene contattato e gli si chiede se è disponibile a fronte di un rimborso spese, e buoni benzina: Antonio accetta.

Per circa un anno la signora viene accompagnata in ospedale. Tra i due si instaura un legame tra cui entrambi traggono beneficio: la signora, anziana, ha piacere di chiacchierare con una persona più giovane e comprensiva; Antonio si misura con una problematica complessa e senza apparente via di uscita. I due condividono esperienze, si scambiano confidenze, timori, perplessità. Imparano a vivere serenamente la quotidianità.

Al termine del progetto Antonio si è dedicato alla cura di una parente malata, è diventato più paziente e attento alle problematiche delle persone che avvicina e, pur non avendo avuto ulteriori possibilità di lavoro, cerca di non demoralizzarsi.